PURPOSE DRIVEN STORIES

Le storie delle aziende Purpose driven raccolte nelle interviste di Quaeryon e Storyfactory: per confrontarci e contribuire a diffondere una cultura del Purpose!

IL PURPOSE NON E’ SOLO UN GIOCO DA GRANDI


Paola Bergamo, Sales Marketing & Communication manager, NAUTICA CECCHERINI


Siamo abituati a pensare che solo le grandi aziende abbiano mezzi e tempo per inseguire mode del momento e investire su temi di frontiera che forse servono più alla facciata che non alla sostanza.  

Anche per i temi legati alla trasformazione sostenibile, al senso di scopo, c’è chi pensa di non avere tempo e soldi da spendere, pensa che siano delle nuove “buzz-word” e che non portino nessun tipo di valore.

E forse hanno ragione. Non sono trend immediatamente connessi a generare una visibile crescita di profitto (anche se in realtà impattano in modo tangibile sul medio e lungo periodo, ma questo lo affrontiamo in altra sede) piuttosto sono rivoluzioni di approcci mentali che modificano radicalmente il rapporto con il proprio pubblico. 

Essere un’azienda purpose-driven significa essere un’azienda orientata più al dare che al dire, significa essere un’azienda che costruisce un rapporto con il suo cliente, con il territorio, con la società profondamente coerente con i suoi valori, che fonde in modo profondo chi è con cosa fa, per chi lo fa e come lo fa. Tutto assume un’armonia precisa che non è legata solo a generare profitto ma ad utilizzare il profitto per dare vita a ciò che ha valore. 

E questo non è un gioco da grandi o da piccoli ma un gioco per chi ci crede. 

Vi racconto la storia di Nautica Ceccherini, brand artigianale per la produzione di imbarcazioni in vetroresina da diporto e pesca di Marano Lagunare nel Friuli-Venezia-Giulia. Dopo quasi 40 anni dalla nascita e una storia fatta di coraggio e intraprendenza da parte della famiglia Ceccherini, nel 2017 a prendere le redini dell’azienda è uno dei figli dei fondatori, Andrea che, insieme al padre e a Paola, sua moglie, prosegue nello sviluppo e nel consolidamento di Nautica Ceccherini nel mondo dei servizi della nautica da diporto, offrendo passione, capacità artigianale e qualità dei suoi prodotti, unite a nuovi servizi e a un team impegnato nella formazione e all’attenzione delle esigenze dei clienti.  

Proprio la volontà di servire al meglio il cliente, ha portato NC a fare un percorso di crescita culturale importante. Nella trasformazione avviata dalla seconda generazione si è compreso subito che “soddisfare il cliente” non era sufficiente, non copriva esattamente il senso di scopo che volevano raggiungere. Anche il concetto di qualità, artigianalità, ossessiva attenzione al dettaglio erano elementi fondamentali ma non esprimevano completamente il messaggio che volevano dare. Ma quindi per cosa davvero voleva essere riconosciuta NC sul mercato? 

Hanno deciso di lavorare sull’esplicitazione del purpose proprio per andare a prendere la ragione radice del loro voler esistere. Non lo hanno fatto da soli i proprietari, ma lo hanno fatto con tutto il team dei collaboratori, ragazzi giovani, impegnati ogni giorno a resinare le barche e a dare forma a quei meravigliosi prodotti che rendevano il brand già riconosciuto e di qualità.

Giornate di riflessione guidate da domande che aiutassero a mettere a fuoco valori comuni, scopi individuali… fino al momento in cui tutto si è composto in un pensiero prima e una frase poi che, più di tutte dava il senso di quel sorriso con cui ogni giorno entrano tutti in cantiere, affrontano il freddo e il lavoro duro. Per cosa vogliamo essere riconosciuti? 

“noi siamo quelli che realizzano i sogni di chi ha il sale nel sangue”. 

È nato lo scopo, la ragione condivisa per cui fare quello che decidiamo di fare. L’idea di lavorare per rendere qualcuno felice è stato il punto di atterraggio comune, senza sé, senza ma. E quando ha preso forma, tutto ha avuto un suo perché.

Oggi quella frase la trovate dappertutto se visitate NC. Da quando il purpose ha preso forma le energie si sono moltiplicate, è nato uno showroom strabiliante, si progetta una nuova barca, si è entrati in un mercato internazionale… è nato persino un nuovo piccolo Ceccherini!

Tutto facile? No. Ma tutto coerente. Il purpose ha sfidato anche i collaboratori, chi ci crede c’è, chi non ci crede non c’è più, ma proprio oggi Andrea Ceccherini diceva: “le difficoltà si trasformano in voglia di crescere, in miglioramento e tensione verso lo scopo che abbiamo”.

Ecco il senso del purpose anche per le piccole realtà impegnate a dare un contributo positivo al mondo.

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